lunedì 25 settembre 2017

27 - Raffaello Sanzio (1483 - 1520)

Figlio di un pittore e nato ad Urbino crebbe tra la bottega paterna e la corte dei Montefeltro. 
Frequentò la bottega del Perugino e il suo stile ne è così vicino che risulta difficile distinguere una sua opera giovanile da quella del suo maestro.
Si recò a Firenze poco più che ventenne attratto dalle figure di Leonardo e Michelangelo e lasciò questa città solo quando fu chiamato a Roma da Papa Giulio II nel 1508, e fu proprio a Roma grazie al contatto con l'arte classica e con gli artisti della corte di Giulio II prima e Leone X poi, che avvenne la maturazione artistica di Raffaello. 
Morì prematuramente proprio a Roma all'età di 43 anni.

L'osservazione dei disegni ci permette di cogliere l'evoluzione stilistica dell'artista che nella sua breve vita ci ha lasciato opere così diverse da farle sembrare di autori differenti.

Studio di nudo maschile, 1500 ca
disegno a inchiostro su carta, 31,4 x 19 cm
Londra, British Museum


San Giorgio e il Drago, 1050 ca.
penna e tracce di matita su carta, 26,6 x 26,7 cm
Firenze, Galleria degli Uffizi



Due uomini nudi, 1518 ca.
matita rossa su tracciato a punta di metallo, 34 x 22,1 cm
Parigi, Museo del Louvre


                                 Perugino                                                                   Raffaello
                                                                                              Sposalizio della Vergine, 1504
                                                                                                olio su tavola, 170 x 117 cm
                                                                                                Milano, Pinacoteca di Brera


Il fascino delle composizioni piramidali, da considerarsi sviluppo spaziale di quelle triangolari, unito al linguaggio dei gesti è evidente in molte Madonne del periodo fiorntino di Raffaello.

Madonna del Cardellino, 1506
olio su tavola 107 x 77 cm
Firenze, Galleria degli Uffizi


Madonna del Belvedere, 1508
olio su tavola 113 x 88 cm
Vienna

A Roma nel il Papa Giulio II constatò la grandezza dell'artista e gli affidò la realizzazione di tutti gli affreschi della sua residenza, oggi conosciute come le stanze di Raffaello.


Musei Vaticani - planimetria


Stanze di Raffaello

Stanza della Segnatura
L'ambiente prende il nome dal più alto tribunale della Santa Sede, la "Segnatura Gratiae et Iustitiae", presieduto dal pontefice e che usava riunirsi in questa sala. 
Celebra le categorie del sapere:
- teologia
- filosofia
- poesia
- giurisprudenza 
Si pensa che originariamente la sala fosse destinata a ospitare lo studiolo e la biblioteca del Papa.



 Scuola di Atene, 1508 - 1510
affresco, dimensione massima 810 cm.

Cartone per la Scuola di Atene, 1509
carboncino e biacca, 285 x 804 cm.
Milano, Pinacoteca Ambrosiana

    1 - Zenone
    2 - Epicuro
    3 - Averroè
    4 - Empedocle
    5 - Pitagora
    6 - Anassagora
    7 - Socrate
    8 - Eraclito  (Michelangelo)
    9 - Platone  (Leonardo)
  10 - Aristotele
  11 - Diogene
  12 - Euclide  (Bramante)
  13 - Zorotastro
  14 - Tolomeo
  Raffaello ha ritratto anche se stesso nel giovane che guarda verso l'osservatore, come a 
  simboleggiare la continuità di pensiero tra gli uomini del passato e gli intellettuali del suo
  tempo.


Stanza dell'Incendio di Borgo
Fu l'ultima in cui è riscontrabile un intervento diretto di Raffaello. L'esecuzione degli affreschi venne affidata in larghissima parte agli aiuti poiché il maestro era ormai preso da altre commissioni papali, prime fra tutti gli arazzi della Sistina  e l'architettura della Basilica di S. Pietro quando il Sanzio prese l'incarico dopo la morte di Bramante. 


Incoronazione di Carlo Magno, 1516 - 1517
affresco, 500 x 670 cm.


Incendio di Borgo, 1514
affresco, 500 x 670 cm.

Incendio di Borgo, particolare



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