Andrea Mantegna nasce da un'umile famiglia e viene adottato ancora bambino da Francesco Squarcione, nella principale bottega pittorica di Padova. Fu la fortuna di Mantegna , operare in un ambito di avanzato rinnovamento rinascimentale. Nella scuola di Squarcione studiava i modelli antichi e fu in contatto con gli artisti del tempo. In quel clima il genio di Mantegna trovò l’ambiente adatto per sviluppare ed esprimere la sua creatività e la sua carica innovativa. Nel 1457 Andrea Mantegna riceve la commissione per il Polittico di San Zeno per la chiesa del Santo a Verona e crea uno dei suoi massimi capolavori. La scena principale della Sacra Conversazione è rappresentata all’interno di un quadriportico classico. La cornice reale viene illusoriamente continuata dal portico, delimitato da colonne, in cui è racchiusa la Sacra Conversazione. Per rendere visibile il dipinto come lo aveva progettato, il Mantegna fece aprire una finestra per illuminare la pala da destra in modo da far coincidere l’illuminazione reale con quella dipinta.
Pala di S. Zeno. 1456 - 1459
Verona, Chiesa di S. Zeno
Madonna con Bambino e Santi
San Pietro, San Paolo, San Giovanni Evangelista, San Zeno
San Benedetto, San Lorenzo, San Gregorio Magno, San Giovanni Battista
Madonna, particolare
Angeli cantori
Angelo musico
Nel 1460 Andrea Mantegna fu invitato da Ludovico Gonzaga a Mantova dove diventerà artista di corte.
Qui Mantegna lavora alla decorazione della Camera degli sposi nel Palazzo Ducale, per la quale idea una serie di grandi scene con punto di vista unico coincidente con il centro della stanza e una fonte di luce che corrisponde a quella reale, terminando gli affreschi presumibilmente nel 1474.
Qui Mantegna lavora alla decorazione della Camera degli sposi nel Palazzo Ducale, per la quale idea una serie di grandi scene con punto di vista unico coincidente con il centro della stanza e una fonte di luce che corrisponde a quella reale, terminando gli affreschi presumibilmente nel 1474.
Le pareti de La Camera degli Sposi raffiguranti “L’Incontro” e “La Corte”
l'oculo del soffitto
Probabilmente al periodo 1480-1490 appartiene il Cristo morto, la tempera su tela frutto della ricerca pittorica del Mantegna, un dipinto famoso per la prospettiva originale e conservato a Milano alla Pinacoteca di Brera.
Cristo morto, 1483 - 1485 ca, Milano, Pinacoteca di Brera
tempera su tela, 68 x 81 cm.
particolare
Pier Paolo Pasolini amava molto l'arte e la pittura, nei suoi film è sempre possibile riconoscere l'influenza di grandi pittori, cosicché lui stesso è considerato uno dei maggiori "pittori" del cinema italiano: infatti costruisce le inquadrature come scene dipinte, con riferimenti precisi alla grande tradizione figurativa.
Nel finale drammatico di Mamma Roma (1962) Pasolini cita il bellissimo quadro di Andrea Mantegna, il Cristo morto.
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